Skip to main content

Negli ultimi anni, l’uso di strumenti noti come sandbox è cresciuto significativamente. Queste piattaforme offrono un ambiente sicuro e isolato in cui è possibile esaminare file sospetti, email e link potenzialmente dannosi senza rischiare di compromettere il sistema principale. In pratica, una sandbox simula un sistema operativo completo, consentendo agli utenti di eseguire e analizzare il comportamento di software o file sospetti in un contesto controllato.

Servizi come VirusTotal, JoeSandbox e Any.Run sono esempi di queste soluzioni, fornendo un supporto prezioso per identificare minacce informatiche e prevenire attacchi. Questi strumenti permettono di osservare come un file si comporta quando viene eseguito, rilevando attività malevole come tentativi di connessione a server esterni o modifiche non autorizzate al sistema.

È essenziale essere consapevoli dei rischi associati all’uso indiscriminato di tali piattaforme. Molti servizi pubblicano i report delle analisi effettuate, rendendo questi dati accessibili al pubblico. Ciò significa che dati particolari e dettagli tecnici delle organizzazioni che caricano i file possono finire nelle mani di malintenzionati, esponendo le aziende a ulteriori rischi di sicurezza.

 

Sandbox: rischi associati

L’esperienza dimostra chiaramente che, nonostante i benefici delle sandbox pubbliche, è cruciale valutare attentamente le implicazioni sulla privacy e sulla sicurezza dei dati. Spesso il problema risiede non tanto nello strumento quanto nell’approccio adottato dagli utenti, che caricano dati particolari senza la dovuta attenzione. I rischi associati riguardano principalmente tre categorie di informazioni:

1 / Dati personali: spesso i file caricati contengono dati particolari di singoli individui, o addirittura intere liste di dipendenti provenienti da diverse aziende. Questi dati possono essere sfruttati da malintenzionati per realizzare campagne di phishing mirate o attuare schemi fraudolenti, come il FakeBoss o altre tecniche di ingegneria sociale.

2 / Segreti aziendali e documenti interni: non è raro che nei file analizzati siano presenti informazioni confidenziali, contratti, regolamenti interni e documentazione dei partner commerciali, esponendo così l’azienda al rischio di spionaggio industriale e alla perdita del vantaggio competitivo.

3 / Indicazioni di incidenti di sicurezza informatica: molti documenti caricati rappresentano segni tangibili di possibili compromissioni informatiche interne. Non solo i file esca, ma anche documenti aziendali reali che, se resi pubblici, potrebbero compromettere ulteriormente la sicurezza e la reputazione delle organizzazioni coinvolte.

Tra le piattaforme esaminate, Any.Run risulta particolarmente interessante, poiché consente agli utenti registrati non solo di visionare i report ma anche di scaricare i file analizzati, possibilità limitata in altre sandbox come VirusTotal e JoeSandbox.

Un’analisi condotta sui file caricati da utenti della Russia tra il 2024 e il 2025 ha evidenziato che la categoria più frequentemente coinvolta nelle esposizioni è quella dei dati personali, con numeri che possono variare da alcune centinaia fino a migliaia di record per singolo incidente. Un singolo documento, per esempio, conteneva quasi 1.300 record personali.

 

Come evitare rischi

Per proteggere la tua organizzazione dai rischi associati all’uso delle sandbox pubbliche, è importante adottare una serie di misure preventive. Ecco alcune strategie chiave da considerare:

1 / Utilizzare sandbox private: optare per sandbox private o versioni aziendali dedicate che non pubblicano i dati analizzati. Queste soluzioni offrono un livello di sicurezza aggiuntivo, mantenendo le informazioni particolari all’interno dell’organizzazione.

2 / Adottare servizi MDR (Managed Detection and Response): per monitorare attività anomale e reagire prontamente a potenziali minacce. Questi servizi aiutano a identificare e gestire gli incidenti di sicurezza in tempo reale.

3 / Sensibilizzare i dipendenti: informare il personale sulle best practice per l’utilizzo delle sandbox pubbliche. Assicurarsi che comprendano i potenziali rischi e sappiano come utilizzare questi strumenti in modo sicuro.

4 / Condurre Risk Assessment periodici: effettuare valutazioni del rischio regolari per identificare vulnerabilità e aree di miglioramento nella gestione della sicurezza informatica.

5 / Integrare la Cyber Threat Intelligence: per ottenere informazioni aggiornate sulle minacce emergenti. Questo approccio proattivo consente di anticipare e prevenire attacchi informatici, migliorando la capacità di difesa dell’organizzazione.

6 / Implementare politiche aziendali chiare: stabilire linee guida precise sul caricamento e la gestione di file particolari. Le politiche dovrebbero definire chiaramente quali tipi di file possono essere caricati su piattaforme esterne e da chi.

7 / Monitorare le informazioni condivise: controllare regolarmente quali informazioni vengono condivise esternamente tramite queste piattaforme. Questo monitoraggio consente di intervenire rapidamente in caso di esposizione indesiderata, riducendo al minimo i potenziali danni.

Le aziende devono prestare molta attenzione al caricamento di file nelle sandbox pubbliche per evitare seri rischi, sia in termini economici, attraverso pesanti multe, che penali, potendo incorrere in gravi sanzioni giudiziarie.

Analisi di Vasily Kononov – Threat Intelligence Lead, CYBEROO